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Immagine del redattoreFrancesca Frera

ALLATTAMENTO: UNA SANA ALIMENTAZIONE PER UNA SERENA CRESCITA

Ultimo appuntamento in questo percorso di ricerca e gestione della gravidanza.

Come potete facilmente intuire, questo articolo è stato pensato per la gestione della tua alimentazione nel post gravidanza, ovvero in una particolare fase della vita in cui, tra gli obiettivi del tuo corpo, c'è anche quella di creare e fornire nutrimento al piccolino.


Qui di seguito ti lascio i link dove puoi trovare brevi e semplici articoli nei quali ho precedentemente trattato di alimentazione preconcezionale e di alimentazione in gravidanza.



ALLATTAMENTO

Come ben sai e magari hai già sperimentato personalmente, la ghiandola mammaria ha la straordinaria capacità di creare nutrimento per il tuo bimbo.

Il latte materno rappresenta il nutrimento ideale per il neonato, tanto che l’allattamento esclusivo al seno è raccomandato dall’OMS per i primi 6 mesi di vita e, pertanto, viene fortemente incoraggiato.


IL LATTE MATERNO E' DA PREFERIRE AL LATTE ARTIFICIALE?

Se la tua ghiandola riesce a produrre latte in quantità e qualità sufficiente per il tuo bimbo è sicuramente da preferire.

Questo perché il latte materno viene considerato un vero e proprio sistema biologico.

Oltre ai classici fattori nutritivi rappresentati da lipidi, oligosaccaridi e proteine, il latte materno contiene anche componenti funzionali che non ritroviamo nei classici latti artificiali. Questi componenti funzionali sono rappresentati da cellule immunitarie, anticorpi, ormoni e microrganismi che nell’insieme vanno a costituire un vero e proprio microbioma.

Come madre in allattamento devi sapere che il tuo stile di vita, soprattutto dal punto di vista alimentare, è in grado di incidere non tanto sui fattori nutritivi, quanto e soprattutto sulle componenti funzionali.


La concentrazione dei nutrienti nel latte materno, infatti, non appare significativamente dipendente da una tua condizione di malnutrizione o di eccesso nutrizionale, mentre studi recenti hanno dimostrato che la dieta materna influisce molto sul suo microbioma. Questa influenza può alterare direttamente la composizione del latte, oppure, in modo indiretto, può modulare il tuo sistema immunitario attraverso l’alterazione del tuo microbiota intestinale, con conseguente modifica dei componenti funzionali apportati.


Garantire una nutrizione esclusiva al seno apporta benefici alla tua salute e alla salute del tuo bambino sia in età infantile che adulta.


Nei bambini che vengono allattati al seno, si osserva una riduzione dell’incidenza di infezioni del tratto gastroenterico, del tratto respiratorio e di otite media, si osservano inoltre effetti protettivi nei confronti di malattie croniche (come la celiachia e il diabete tipo 1) e delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino. In età adulta si associa a minore rischio di sviluppare diabete di tipo 2, ipertensione, ipercolesterolemia, alcuni tipi di tumore, osteoporosi e ad effetti positivi sul neurosviluppo.


Per quanto riguarda la tua salute, allattare al seno offre un grado di protezione aggiuntivo verso numerose forme tumorali che colpiscono mammella e ovaio. Non solo, dopo la menopausa si riduce mediamente anche il rischio di complicanze derivate dall’osteoporosi.

Sia per te che per il bambino, questi effetti protettivi sono tanto maggiori quanto più a lungo hai allattato al seno.



COME COMPORTARTI A TAVOLA?

Dal punto di vista alimentare il modello da seguire per ottenere i migliori benefici è ancora la classica dieta mediterranea.


Ricordo brevemente che la dieta mediterranea prevede un consumo regolare e giornaliero di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e acqua. Rilevante è anche l’introduzione di pesce, uova, e l’utilizzo preferenziale di olio extravergine di oliva. Da limitare è invece il consumo di carne rossa, insaccati e formaggi grassi, a favore di carne bianca come pollo e tacchino, latticini e formaggi magri.


Da un punto di vista del fabbisogno calorico, anche in questa fase, così come nell’ultimo periodo della gestazione, i tuoi fabbisogni energetici e proteici restano aumentati. Mediamente si consiglia di aumentare il proprio fabbisogno energetico di circa 330-400 Kcal al giorno, che corrispondono, per esempio, a uno spuntino composto da un bicchiere di latte parzialmente scremato, un frutto e 5 noci.


Resta molto importante anche il consumo di alimenti ricchi di DHA, come il pesce. Questo particolare acido grasso riveste, infatti, un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso e della funzione visiva del neonato. Nel caso in cui non volessi assumere questa categoria di alimenti, è solitamente raccomandata una supplementazione.


Tuttavia, ricorda che le indicazioni fornite dal tuo nutrizionista possono discostare da quanto detto qui in modo molto generalizzato. Questo perché al termine di una gestazione è importante impostare un piano alimentare che sia strettamente strutturato sulle tue necessità. Esse, infatti, possono variare notevolmente da quelle di un’altra donna, vuoi per le tue caratteristiche fisiche, per la tua composizione corporea, per l’andamento che ha avuto la tua gestazione, per le necessità che presenta il neonato, per il tipo e frequenza di allattamento.


Ne sono un esempio molto lampante i micronutrienti, anch’essi influenzati da molti fattori quali l’intensità dell’allattamento, la tua età, lo stile di vita, la tua dieta, l’intervallo tra i parti ecc.

È molto utile rivolgersi ad un nutrizionista per valutare l’eventuale presenza di carenze, così da poter mettere in atto una serie di accorgimenti e ripristinare i valori.


I micronutrienti che solitamente possono richiedere integrazione sono la vitamina C, i folati, le vitaminedel gruppo B, la vitamina A e lo iodio a causa di un aumentato fabbisogno. Per altri composti, invece, il fabbisogno non aumenta, ma, per via di carenze nutrizionali indotte da diete sbilanciate, si può dover ricorrere ad aggiustamenti anche per il calcio, la vitaminaD, lo zinco e il ferro.


Ultimo, ma non per importanza, è il consumo regolare e sufficiente di acqua. Durante l’allattamento esclusivo al seno possono essere prodotti anche 800-900 ml di latte. Considerando che il latte materno è composto per oltre l’85% da acqua, come puoi notare il tuo fabbisogno idrico viene notevolmente incrementato. Ti consiglio di assumere almeno 2.5 litri di acqua al giorno.


CI SONO ALIMENTI DA EVITARE IN ALLATTAMENTO?

In generale non ci sono alimenti che andrebbero evitati a prescindere.


Sicuramente è molto più prudente non consumare alcol anche durante questa particolare fase. L’alcol, infatti, può passare al latte materno e dare effetto sedativo sia a te che al bambino. Nel caso dovessi consumare un bicchiere di vino, risulterebbe molto prudente attendere qualche ora prima di allattare il bambino.


Per quanto riguarda il caffè puoi consumarlo senza però eccedere oltre le 2-3 tazzine al giorno, a causa del suo elevato contenuto di caffeina.


Da limitare sono anche i pesci di grande taglia (come luccio, sgombro, pesce spada, tonno) e molluschi bivalvi (come cozze e vongole) che in genere possono accumulare metalli pesanti e altri inquinanti.


Infine, durante l’allattamento bisogna porre attenzione al fatto che esistono alimenti in grado di interferire con il sapore del latte e potrebbero portare il vostro bimbo a rifiutare il seno. Ne sono esempio gli asparagi, l’aglio, la cipolla, i cavoli, i peperoni, le spezie forti, il pesce affumicato.


Questo non significa che bisogna completamente eliminare dalla dieta questi alimenti.


Puoi provare ad approcciarti gradualmente, consumandone quantità moderate e vedere come il bambino risponde. Inoltre, non modificano il sapore del latte per tutta la giornata. Comincia ad essere percepibile da 1 a 3 ore dopo il pasto e può essere visto anche come un modo per far scoprire al neonato dei gusti che ritroverà familiari con lo svezzamento.


E ti dirò di più. Se mangiavi abitualmente questi alimenti durante la gestazione, molto probabilmente il neonato sarà già “abituato” a tali sapori perché vi era stato esposto durante la gravidanza attraverso il liquido amniotico.




A presto!


Dr.ssa Francesca Frera, Biologa Nutrizionista

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